PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE:
LA GRANDE LACUNA NELLA NOSTRA MEDICINA
Un paziente malato di tumore guarisce
grazie ad una dieta vegana crudista che
gli era stata prescritta dall’oncologa nutrizionista del S. Raffaele di Milano,
la Dr.ssa Michela De Petris.
In questo contesto – e dalla constatazione
di ciò che normalmente si somministra ai malati negli ospedali – si inserisce l’intervista delle Iene
al Prof. Franco Berrino, da cui si possono trarre delle considerazioni
interessanti sulla nostra Medicina, sul nostro sistema sanitario e sul concetto
generale di salute e prevenzione.
Innanzitutto il prof. Berrino,
uno dei maggiori epidemiologi in campo europeo ed ex Direttore del Dipartimento
di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
– come del resto la dott.ssa De Petris – conviene sul fatto che via sia una grande
ignoranza da parte della classe medica riguardo all’alimentazione e al suo potenziale
curativo. Tale lacuna origina da una “dimenticanza” nell’iter formativo di studi
che quindi porta il medico a “sottovalutare” l’alimentazione e le sue proprietà
in termini di prevenzione e anche di cura.
Il prof. Berrino nota che l’alimentazione
– a differenza ad esempio del fumo – non viene per nulla considerata e/o consigliata
dai medici ai propri pazienti tra le misure per prevenire l’insorgenza di malattie
come i tumori.
Mediamente quello che diamo da mangiare
ai malati nei nostri ospedali è il peggio del peggio. Ma, sa, io dico sempre: noi
vogliamo bene ai nostri malati, vogliamo che tornino.
Tuttavia il discorso diventa ancora
più ampio: in cosa consiste veramente la prevenzione?Anche qui il Prof. Berrino
lancia una “bomba” non da poco, sostenendo che: “Ad oggi non c’è un interesse economico
nei confronti della prevenzione… che parola si potrebbe usare per definirla? Una
gran commissione di ignoranza, di stupidità e di interessi”.
E infatti immaginiamo che chiunque legga
può riconoscere la vaghezza e l’inconsistenza di molte risposte che in genere i
medici forniscono riguardo alla prevenzione di determinate malattie.
Quindi cosa fare? Un famoso spot pubblicitario
di un dentifricio parecchi anni fa diceva “Prevenire è meglio che curare”
e nella sua semplicità questo slogan forse non aveva tutti i torti. Ma se, come
sottolinea il Prof. Berrino, in realtà la prevenzione nel nostro modello sanitario
non esiste, cosa dobbiamo fare?
Uno spunto interessante potrebbero darcelo
altre Tradizioni che da millenni sostengono l’importanza della prevenzione al pari
della cura, come ad esempio la Medicina Tradizionale Cinese, e le cosiddette“pratiche
di lunga vita”, che ne costituiscono uno dei capitoli più interessanti, ma allo
stesso tempo più complessi da imparare.
Osservando il Prof. Berrino durante
l’intervista, si nota una certa rassegnazione ad accettare un determinato status
quo che tuttavia poi si tramuta in rabbia crescente, fino ad arrivare a
rinnegare completamente tale sistema, demolendolo dalle fondamenta. Colpisce molto
vedere una reazione simile in una persona che ha ricoperto per così tanti anni una
carica così “centrale” e “delicata” nel sistema stesso che va invece adesso a demolire.
Pensiamo che per una persona la cui
vocazione è dedicarsi a lenire la sofferenza altrui, essere costretti ad accettare
e quindi a sostenere ed alimentare un sistema che tradisce questi ideali vada a
ledere in profondità le motivazioni più intime e profonde che hanno portato una
persona a scegliere un percorso così difficile e impegnativo come quello di medico.
Una “ferita”, profonda e aperta, che
genera frustrazione e insoddisfazione, che viene spesso percepita anche dai pazienti
stessi e che inevitabilmente col passare degli anni inquina e insterilisce la vocazione
originaria del medico, cioè il cuore, in cui risiede la parte più nobile e sacra
dell’atto di guarigione.
Fonte: http://www.dionidream.com/prevenire-e-meglio-che-curare-la-grande-lacuna-nella-nostra-medicina/
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